Le pensioni dei dirigenti pubblici - medici del Ssn compresi - rischiano di mandare all'aria i conti dell'Inps. L'allarme arriva dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto di previdenza nazionale, nel quale il Governo Monti aveva fatto confluire a gennaio l'Inpdap: nella prima nota di variazione del bilancio 2012, il Consiglio chiede al Governo «interventi correttivi» diretti a sanare «il disavanzo economico e patrimoniale della gestione ex Inpdap e quindi garantire la sostenibilità della spesa pensionistica». Nel documento vengono anche offerte alcune cifre: la gestione finanziaria dell'Inps farà registrare quest'anno un disavanzo di quasi 6 miliardi di euro, imputabile a l deficit che l'Inpdap si è portato dietro con l'incorporamento. Peggio ancora negli anni successivi, perché nel 2013 e nel 2014 il disavanzo arriverà vicino ai 7 miliardi. Di conseguenza, scrive ancora il Consiglio nella nota, si rende necessario che «tutti i fondi o gestioni che presentano un andamento economico-patrimoniale negativo siano sottoposti a un attento monitoraggio». E diventa altresì urgente «aggiornare al più presto i bilanci tecnici» per valutare «la sostenibilità dell'intero sistema».